Paga il tuo debito, detective Burn!

Quando la sconosciuta varca la soglia del suo ufficio, il detective Raymond Burn sta ancora smaltendo i postumi di una brutta nottata. Troppo afflitto per la recente scomparsa del suo socio e amico Dick, l’ultima cosa a cui è interessato è accettare un nuovo incarico. In qualche modo quella donna elegante dallo sguardo glaciale lo desta dal torpore costringendolo ad affrontare la realtà. Un viaggio alla ricerca di ciò che potrebbe sciogliere il dubbio che qualcuno gli ha insinuato. Senza più certezze, vaga per tutta la notte in una Chicago anni ’40 densa di inquietudine dove incastra pian piano i tasselli di un puzzle già costruito su di una ragnatela di inganni. Ma sarà anche un’indagine introspettiva guidata dal senso di colpa per un crimine commesso, sperando nel sorgere di un’alba risolutrice che non farà altro che perorare la sua condizione umana di peccatore.

Estratti

Bussò alla porta dell’ufficio Anderson&Burn Investigazioni senza ricevere risposta. Decise di entrare lo stesso. Notò a terra la sagoma di un corpo tracciata col gesso. L’aria era densa di fumo. Accennò un colpo di tosse, più che altro per attirare l’attenzione dell’uomo che, seduto gambe sulla scrivania, sonnecchiava rumorosamente abbracciando una bottiglia di whiskey vuota. Alzò il sopraciglio. Era quello l’investigatore?

Ne era passato di tempo, la città si era ingrandita così come il numero di abitanti. L’individualità dei clienti era stata sostituita da una lunga sequenza di vittime senza tratti distintivi, macinati dalla criminalità sempre più efferata. Anche la loro vita era cambiata, ma la fiducia reciproca era rimasta salda, senza discussione.

Dall’alto riusciva a vedere il porto in lontananza. La luna, attraverso la cappa di nebbia, emetteva una luce sinistra, e tutto sembrava vago e poco dettagliato, come in un sogno. Ray notò attraccato un cargo che trasportava molto probabilmente del cibo o del materiale. Con ironia pensò a un mercantile che potesse trasportare la felicità in quella cupa metropoli da posti dove ce n’era in abbondanza. Fino al giorno prima vagheggiava di una nave che conducesse via lui e la sua donna, verso luoghi dove nascondersi ed essere felici. La sua vita era stata sempre così complicata, era davvero esausto. Ora si ritrovava senza un soldo in tasca, senza il suo amore.

Ingollò il suo drink. Mentre l’alcol ancora bruciava il suo palato aspirò profondamente dalla sigaretta e stette qualche istante a godere dell’effetto pungente e sedante delle due droghe combinate.


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